Disturbi dell’umore

I disturbi dell’umore sono sindromi psicopatologiche caratterizzate da un’alterazione dei meccanismi fisiologici di oscillazione del tono dell’umore che normalmente permettono all’individuo di adeguare le proprie reazioni alle condizioni dell’ambiente che lo circonda.
Nel caso dei disturbi dell’umore le variazioni dello stato d’animo avvengono spesso spontaneamente, sono di eccessiva entità e si accompagnano ad un’ampia gamma di sintomi che portano l’individuo a non essere più in grado di mantenere il suo normale funzionamento quotidiano.

I disturbi dell’umore si distinguono in disturbi depressivi e disturbi bipolari. I primi sono caratterizzati da umore depresso con sentimenti di profonda tristezza, colpa ed apprensione, sensazione che nulla abbia più valore, tendenza all’isolamento e all’apatia,
perdita di interesse e di piacere nelle attività quotidiane, disturbi del sonno o dell’appetito,
scarso desiderio sessuale.

I disturbi bipolari sono invece caratterizzati dall’alternarsi di episodi depressivi a fasi con umore marcatamente euforico o irritabile, associato ai seguenti sintomi: aumento del livello di attività in ambito lavorativo, sociale o sessuale, loquacità insolita o eloquio rapido,
impressione soggettiva che i pensieri si succedano velocemente, diminuito bisogno di sonno, elevata autostima, facile distraibilità, eccessivo coinvolgimento in attività piacevoli potenzialmente dannose.

I disturbi dell’umore costituiscono una patologia ampiamente diffusa tra la popolazione generale e, soprattutto la depressione, un motivo frequente di consultazione del medico di base. Si calcola che il 20% della popolazione nel corso della vita vada incontro ad episodi depressivi o maniacali con un rapporto di 1 a 3 tra forme bipolari e unipolari. Nei Paesi Occidentali la prevalenza della depressione maggiore risulta essere del 2,2% in un mese e del 5,8% nel corso della vita, con una frequenza circa doppia nelle donne rispetto agli uomini. L’età di esordio varia molto tra i disturbi dell’umore unipolari e bipolari: infatti nei primi l’età tipica di esordio varia tra i 30 ed i 40 anni mentre nelle forme bipolari tra i 15 ed i 30 anni. L’attenzione rivolta ai disturbi dell’umore da parte del mondo scientifico è giustificata, oltre che dalla loro elevata diffusione, anche dalle gravi complicanze ad essi associate, quali la compromissione della vita sociale, lavorativa ed affettiva, l’abuso di alcol o droghe ed infine il suicidio.